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Studio Legale Liberti: nuove famiglie, assegno divorzile, interviene la Corte di Cassazione
Ne parliamo con gli avvocati Piergiuseppe e Rosangela Liberti, specializzati in diritto di famiglia, con studio in Bari fondato oltre sessanta anni fa dal compianto padre Luigi.
L’evoluzione dei costumi è molto più veloce della legge. Negli ultimi anni si è tentato di mettersi al passo con le norme sull’equiparazione dei figli c.d. legittimi e naturali, e sulle unioni civili, ma c’è ancora molta strada da fare, come dimostra la non approvazione del DDL Zan.
Spesso è la giurisprudenza che tenta di colmare il gap normativo, come avvenuto nel 2018 con la sentenza n.18287 delle Sezioni Unite che, superando il parametro del tenore di vita, ha attribuito all’assegno divorzile una funzione assistenziale, perequativa e compensativa, od appena pochi giorni fa, con un’altra importantissima pronuncia delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione (n.32198 del 4.11.21), secondo cui l’instaurazione della nuova convivenza non comporta la perdita automatica dell’assegno.
Tuttavia, la scelta personale di convivere con il nuovo partner non è esente da conseguenze, poiché chi invoca l’assegno dall’ex coniuge non potrà più pretendere la componente assistenziale, ma far leva solo su quella compensativa e perequativa, che attiene alla durata del matrimonio, all’apporto alla realizzazione del patrimonio familiare ed alla perdita di chance professionali.