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Economia circolare, supply chain: un report IFS rivela quanto sia necessario innovare
Il report parla chiaro: 66% delle aziende preferisce mantenere un livello più elevato di scorte; 70% ha aumentato il numero di fornitori; 72% ricorre di più ai fornitori locali. A ulteriore riprova dell’impatto sui colli di bottiglia della supply chain, il 70% ha aumentato il numero di fornitori di prodotti per ovviare alle attuali criticità. Il 72% dichiara di avere aumentato i volumi di materiali ordinati da fornitori locali a causa di queste difficoltà. Nonostante i considerevoli benefici dell’economia circolare, la necessità di adottarla può causare notevoli difficoltà alle aziende i cui impianti e processi non sono pronti per gestire la riduzione degli sprechi e il riciclo dei materiali. Vi sono le pesanti ricadute macroeconomiche che le aziende continuano a subire, prima con il Covid, ora con la guerra in Ucraina. Zoran Radumilo, President – Global High Potential Markets di IFS mette in guardia le aziende. Bisogna trovare subito una soluzione per gestire gli effetti dirompenti sul business, marcati dalla crescente volatilità dei prezzi; fare transizione verso l’economia circolare e affrontate le attuali criticità della supply chain. Per gestire le complessità, ora che mancano le competenze, si deve investire nelle tecnologie che offrono agilità e tempestività necessarie per capire e prevedere la domanda e proiettarsi verso un futuro prospero.
Info: www.ifs.com/it