Il network di riferimento per le aziende italiane
Siglato alla COP26 di Glasgow il primo passo per un marchio mondiale di carbon footprint
L’Accordo di Parigi e il Green Deal europeo stanno avendo una ricaduta importante a livello di mercato, con un numero sempre maggiore di aziende che quantificano la carbon footprint dei propri prodotti e delle organizzazioni. Spesso queste quantificazioni sono il primo passo verso l’adesione a programmi di riduzione delle proprie emissioni di gas ad effetto serra, come Science Based Target initiative, o per attuare politiche aziendali verso la carbon neutrality. In Italia l’affidabilità di tale sistema di rendicontazione è garantita da Accredia, che assicura quantificazioni delle emissioni correttamente condotte in accordo agli standard UNI EN ISO 14067 e UNI EN ISO 14064-1, e da Carbon Footprint Italy (CFI), un programma finalizzato ad assicurare una comunicazione credibile e trasparente che eviti ogni rischio di greenwashing.
Il marchio CFI è utilizzabile, infatti, su ogni prodotto o per ogni organizzazione registrata solo in abbinamento a un QR Code che rimanda a pagine dedicate, in cui sono contenute tutte le principali informazioni verificate.
La credibilità di CFI va oltre i confini nazionali come testimonia l’accordo di collaborazione siglato alla COP26 di Glasgow con i programmi The Climate Registry (USA), Programa Pais (Costa Rica) e Toitu (Nuova Zelanda), col fine di arrivare a un logo di carbon footprint riconosciuto in tutto il mondo. Un percorso per dare riconoscimento al marchio CFI anche al di fuori dei confini nazionali.