Il network di riferimento per le aziende italiane
Innovativo trattamento per l’ingrossamento della prostata
Ad oggi esistono diverse procedure chirurgiche per il trattamento della iperplasia prostatica benigna: TURP, TUIP, adenomectomia chirurgica, vaporizzazione o enucleazione mediante laser e terapie mininvasive (Rezum, ITINd, Urolift). Il Dr. Gian Luca Milan, specialista in Urologia e Andrologia, spiega le caratteristiche e i vantaggi della Tecnica Rezum, fra le più innovative per la cura dell’ipertrofia prostatica benigna: «Ognuno di questi approcci, benchè venga scelto in base alla storia del paziente e al volume prostatico, comporta dei rischi di complicanze e un differente decorso post-operatorio. Rezum utilizza energia termica sotto forma di vapore acqueo, da inoculare nella prostata in dosi controllate di 9 secondi, per un totale di 8-10 iniezioni per ogni seduta.
Questo vapore acqueo iniettato con un ago sottilissimo all’interno della prostata ingrandita porta ad una progressiva riduzione del volume della ghiandola prostatica. Il trattamento determina la normale ripresa della funzione urinaria e non modifica la morfologia dell’apparato preservandone tutte le funzioni (in particolare non causa problemi di erezione o eiaculazione). Si utilizza un particolare cistoscopio all’interno dell’uretra in modo da permettere ad un ago di somministrare il vapore acqueo nei lobi prostatici. Rezum viene effettuato in regime di Day Hospital della durata di circa 10 minuti e può essere eseguita con diverse tipologie di anestesia (generale, spinale o locale associata ad una leggera sedazione). Alla fine del trattamento si posiziona un catetere vescicale.
È raccomandabile che i pazienti mantengano il catetere vescicale per qualche giorno dopo la procedura per evitare il rischio di ritenzione urinaria. Una volta rimosso il catetere, sarà necessario attendere 2-4 settimane per poter vedere i primi risultati e, trascorsi 2-3 mesi, sarà possibile valutare i benefici definitivi del trattamento».