Il network di riferimento per le aziende italiane
Il potenziale della sicurezza Zero Trust. Zscaler: il 90% delle aziende adotta soluzioni Zero Trust, senza sfruttarle appieno
Zscaler, leader nella sicurezza cloud che attraverso la piattaforma Zero Trust Exchange (TM) protegge migliaia di clienti da attacchi informatici e dalla perdita di dati collegando in modo sicuro utenti, workload e IoT/OT, ha riscontrato che oltre il 90% (97% in Italia) dei responsabili IT che hanno avviato la migrazione verso il cloud ha implementato, sta implementando o sta pianificando di implementare un’architettura di sicurezza Zero Trust. Questo emerge dal report The State of Zero Trust Transformation 2023, uno studio globale condotto su 1.900 responsabili IT di livello senior in aziende di tutto il mondo che hanno avviato la migrazione di applicazioni e servizi verso il cloud.
La ricerca di Zscaler mostra che, in un contesto di rapida trasformazione digitale, i responsabili IT ritengono che l’approccio Zero Trust – basato sul principio che nessun utente o applicazione debba essere intrinsecamente ritenuto affidabile – sia il modello ideale per proteggere gli utenti aziendali, i workload e gli ambienti IoT/OT in una realtà lavorativa distribuita a livello geografico, incentrata su cloud e mobile.
I responsabili IT interpellati hanno identificato la sicurezza, l’accesso e la complessità come le principali preoccupazioni legate al cloud, creando così espliciti presupposti a favore del modello Zero Trust per superare questi ostacoli. Alla domanda sulle infrastrutture di rete e di sicurezza legacy, il 54% (il 40% in Italia) ha dichiarato di ritenere che le VPN o i firewall perimetrali siano inefficaci nel proteggere dagli attacchi informatici o che forniscano scarsa visibilità sul traffico delle applicazioni e sugli attacchi. Ciò convalida ulteriormente la percentuale del 68% (64% in Italia) che concorda sul fatto che la trasformazione sicura del cloud è impossibile con un’infrastruttura di sicurezza di rete legacy o che lo ZTNA presenta chiari vantaggi rispetto ai firewall e alle VPN tradizionali per la protezione dell’accesso remoto alle applicazioni.
Sebbene i progressi verso l’approccio Zero Trust siano notevoli, Zscaler ha rilevato che, a livello globale, solo il 22% (12% in Italia) delle aziende è pienamente convinto di sfruttare completamente il potenziale della propria infrastruttura cloud; pertanto, sebbene le aziende abbiano compiuto solidi primi passi nel loro percorso verso il cloud, esiste un’enorme opportunità di capitalizzarne i vantaggi.
Per l’Italia lo studio rileva che i principali ostacoli al passaggio al cloud sono: preoccupazioni sulla privacy dei dati, abilitazione dell’accesso remoto per dispositivi e sistemi industriali (ad es. IoT, OT) ed elevata complessità della rete da adattare. La user experience dei dipendenti invece è stata indicata come il motivo principale per l’implementazione di un’infrastruttura di lavoro ibrida Zero Trust.
Zscaler ha rilevato che le aziende non si concentrano su risultati strategici più ampi nella pianificazione delle iniziative riguardanti le tecnologie emergenti. Alla domanda su quale sia l’aspetto più problematico nell’implementazione di progetti riguardanti le tecnologie emergenti, il 30% ha citato un’adeguata sicurezza (37% Italia), seguita dai requisiti di budget per l’ulteriore digitalizzazione (23% a livello globale, 27% in Italia). Tuttavia, solo il 19% (15% in Italia) ha citato come fattore chiave la dipendenza da decisioni strategiche di business. Sebbene le preoccupazioni relative al budget siano naturali, il concentrarsi sulla sicurezza della rete ignorando l’allineamento strategico con il business suggerisce che le aziende si focalizzano sulla sicurezza senza comprendere appieno i vantaggi e che l’approccio Zero Trust non è ancora inteso come fattore abilitante per il business.
Infine guardando al futuro il report mostra come l’adozione di soluzioni Zero Trust Network Access (ZTNA) anche in Italia, sia la priorità assoluta per gli investimenti in tecnologia Zero Trust nei prossimi 12 mesi, il che indica l’importanza dell’accesso remoto per il lavoro ibrido.
Lo stato della trasformazione Zero Trust nelle aziende è oggi promettente: le percentuali di implementazione sono elevate. Se affrontato da una prospettiva IT olistica, l’approccio Zero Trust ha il potenziale per sbloccare opportunità in tutto il processo di digitalizzazione, dalla promozione dell’innovazione al supporto di un migliore coinvolgimento dei dipendenti fino alla realizzazione di efficienze tangibili dal punto di vista dei costi.
Info: www.zscaler.com