Il network di riferimento per le aziende italiane
La Cloud Company su misura per le imprese italiane – Continua la crescita di Skybackbone Engenio, specializzata in servizi gestiti per il Multi-Cloud
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Il modello di business odierno rende indispensabile per qualunque azienda l’utilizzo del Cloud Computing. Quali sono le caratteristiche dell’offerta Skybackbone Engenio? «Abbiamo impostato la nostra proposta perché fosse semplice da comprendere e non lasciasse alcun dubbio al cliente — spiega il Sales Director Luga Bulgarelli —; i servizi erogati sono molto chiari, così come sono chiari gli eventuali servizi non compresi nel canone».
Il successo di Skybackbone Engenio, d’altra parte, è legato alla sua particolare capacità nell’utilizzo della parte applicativa: «Sì, le applicazioni sono il reale strumento del business — conferma il CTO Giuseppe Nale — e ognuna ha un proprio DNA, un insieme di caratteristiche con cui è stata progettata». Quali sono gli ostacoli che possono impedire la “business continuity” delle imprese? «I sistemi informativi sono uno strumento indispensabile al business di una azienda — afferma l’Ing. Nale —: quando sono realizzati senza un progetto, quando sono solo figli di un accanimento tecnologico, quando la security non è presa in considerazione, la continuità del business è a rischio. La risposta è nei servizi progettati e gestiti da specialisti e proposti come facilities».
Nell’approccio al Cloud Computing di Skybackbone Engenio prevale la parte applicativa o la parte infrastrutturale? «L’offerta presente sul mercato — continua l’Ing. Nale — è quasi sempre a silos: le software house sono molto preparate a offrire applicazioni e progetti per avviarli mentre ignorano i servizi gestiti post go-live e le architetture fisiche on-premise o in Cloud che li ospitano; altre aziende propongono unicamente architetture Cloud prescindendo dall’utilizzo che ne verrà fatto. Quando si hanno più fornitori specializzati che si ignorano e operano a compartimenti stagni si finisce per soffrire di sistemi informativi malfunzionanti. Un valore che portiamo al mercato è la capacità di fondere le differenti specializzazioni garantendo le performance e la continuità del servizio».
Quali sono i settori di riferimento della Skybackbone Engenio? «Ci rivolgiamo principalmente al mercato della media e grande impresa — spiega Luca Bulgarelli — e l’oltre ventennale esperienza nell’outsourcing dei sistemi pone le nostre competenze tra le più sofisticate e preziose nel panorama informatico nazionale. Il nuovo ruolo di Consulenti Cloud, specializzati in diversi ambienti quali AWS Azure Oracle OVH, è uno dei nostri servizi distintivi. Possiamo prendere per mano l’azienda e condurla nel viaggio che porta i sistemi fuori dal perimetro aziendale e, dopo aver spostato le applicazioni sul cloud, le gestiamo in esercizio, lasciando loro la gestione dei loro valori distintivi: dati e processi».
Qual è il livello di sicurezza e protezione che Skybackbone Engenio offre alle aziende clienti? «Il livello di sicurezza offerto in Cloud è elevatissimo a partire dalla progettazione dei data center, certificati TIER4, che garantiscono una continuità operativa annua del 99,995% e conformi a certificazioni quali PCI-DSS, ISO/IEC 27001, SOC 1 tipo II, SOC 2 tipo II. Possiamo contare su un team di esperti di comprovata esperienza e su una soluzione completa end2end per adeguare le componenti applicative alle minacce informatiche in continuo divenire. Realizziamo un gemello digitale del sistema informativo del cliente e lo sottoponiamo a migliaia di attacchi sfruttando le vulnerabilità note. Mediante algoritmiche di intelligenza artificiale individuiamo tra gli attacchi che hanno successo quelli realmente dannosi ed elenchiamo le remediation da applicare. A questo punto occorre applicare patch e aggiornamenti: si tratta del momento più difficile perché richiede di spegnere le applicazioni, di operare in orari notturni e giorni festivi, di aggiornare contemporaneamente decine o centinaia di dispositivi organizzando eserciti di professionisti. Il compito è così gravoso che in molti casi viene differito nel tempo, lasciando così esposti i sistemi che finiscono per subire disservizi dovuti a vulnerabilità note già da anni. Noi abbiamo automatizzato questa fase del processo riuscendo così a realizzare politiche annuali di aggiornamenti mensili di migliaia di macchine virtuali, spostando molto in alto l’asta del livello reale della sicurezza».
E come organizzare efficacemente un piano di “disaster recovery”? «Si inizia — illustra l’Ing. Nale — da un assessment, analizzando i processi ed i dati aziendali e definendo i punti ed i tempi di ripartenza realmente necessari all’azienda per ripristinare il business. Si scrive poi un documento contenente il piano di sopravvivenza al disastro, in cui vengono fissate le responsabilità e i compiti di ogni soggetto interno ed esterno all’azienda coinvolto. Le scelte tecnologiche vengono dopo e sono utili solo quando accompagnate da servizi gestiti di alto livello. Completata la realizzazione del servizio, periodicamente, lo si deve testare simulando il disastro e attivando la procedura descritta in dettaglio nel documento di disaster recovery plan. La reale efficacia dipende quindi da un buon progetto, un’attenta realizzazione e da una formazione sul campo di tutti gli attori coinvolti. L’esperienza che abbiamo maturato è un grande valore per i nostri clienti».
Info: engenio.biz