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Voto online: politica e tecnologia
Il futuro della politica consisterà proprio nella regolazione del suo rapporto con la tecnologia. Uno dei dibattiti più importanti degli ultimi anni, anche in Italia, riguarda proprio l’introduzione della tecnologia nelle elezioni — politiche e private — attraverso il voto elettronico. È notizia dei primi di Luglio 2021 che la Ministra dell’Interno Luciana Lamorgese e il Ministro per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale Vittorio Colao hanno firmato il decreto che individua le modalità attuative per la sperimentazione del voto elettronico per cui è stato stanziato un fondo da un milione di euro. Il voto elettronico avrà il suo banco di prova ufficialmente alle prossime elezioni politiche ed europee e per i referendum e riguarderà proprio i 7,5 milioni di italiani fuori sede, di cui 4,5 milioni elettori italiani all’estero.
Non esiste in Italia, né a livello di Unione Europea, una precisa norma tecnica che stabilisca gli standard a cui attenersi per la progettazione e realizzazione di un sistema di votazione online. Senza dubbio uno dei documenti di riferimento è la Recommendation Rec (2017)5 adottata dal Consiglio Europeo. Risulta però fondamentale evidenziare che si fa riferimento a votazioni a suffragio universale e che alcuni concetti e requisiti non sono applicabili in votazioni di tipo privato. Nel caso di enti privati il sistema di votazione deve risultare coerente con lo Statuto o il Regolamento Elettorale dell’ente, fornendo un delicato equilibrio fra le esigenze tecnologiche di sicurezza e quelle operative di costi, flusso di voto e semplicità di espressione di quest’ultimo.
Il trend delle votazioni online però non è circoscritto al voto politico, ma riguarda anche — come già detto all’inizio di questo articolo — un numero sempre maggiore di realtà private, che hanno riconosciuto i grandi vantaggi del voto elettronico, in particolar modo in termini di risparmio e partecipazione. In un mondo dove ormai quasi tutto passa per il digital, perché il processo di voto deve rimanere fermo a carta e penna? Il voto elettronico è sicuramente uno strumento in grado di rendere le elezioni più veloci ed economiche e al contempo garantire la trasparenza e una maggiore partecipazione alla vita democratica dell’Organizzazione (Associazioni, Cooperative, Federazioni).
Una piattaforma di voto elettronico dev’essere: user friendly per agevolare la partecipazione di varie categorie di aventi diritto di varie fasce di età e abilità tecnologiche, deve garantire la segretezza del voto come cita l’articolo 48 della Costituzione Italiana, deve garantirne sicurezza informatica e la protezione dei dati dei votanti. Inoltre, la gestione della privacy e la Compliance GDPR risultano essenziali.
Info: www.idtech.it