Il network di riferimento per le aziende italiane
Il Dr. Francesco Leonardi si occupa di Chirurgia Artroscopica di spalla, di ginocchio e gomito, protesi di ginocchio, protesi di spalla. Le lesioni della cuffia dei rotatori

Il Dr. Francesco Leonardi è uno specialista in Ortopedia, che si occupa in particolare di Chirurgia Artroscopica e Protesica. Su una delle tipologie di intervento più comuni, quello di riparazione della cuffia dei rotatori, spiega che: «La cuffia dei rotatori è una struttura complessa formata da 4 muscoli e dai loro 4 tendini (sovraspinoso, sottospinoso, sottoscapolare e piccolo rotondo) che ricoprono la testa omerale e stabilizzano l’articolazione della spalla. Questi tendini sono responsabili dei movimenti di rotazione, elevazione e di abduzione della spalla: quello più frequentemente coinvolto è il sovraspinoso, ma il numero dei tendini interessati dipende in genere dall’entità della lesione e dal tempo intercorso dall’inizio dei sintomi alla diagnosi. La maggior parte delle lesioni sono di natura degenerativa in associazione a traumi o microtraumi ripetuti, intesi come sovraccarico della spalla interessata. I pazienti spesso lamentano dolore alla spalla da diversi mesi con limitazione funzionale: la sintomatologia può irradiarsi lungo tutto l’arto fino alla mano e può interrompere il riposo notturno. Il trattamento chirurgico è indicato quando non si trova beneficio con la terapia medica e fisioterapica, o quando, per il tipo di lesioni presenti, non si può trovare beneficio con trattamento conservativo. L’intervento di riparazione della lesione della cuffia, effettuato in artroscopia, prevede la reinserzione del tessuto tendineo all’osso, in sede anatomica, a mezzo di ancorette del diametro di pochi mm. Nelle lesioni massive “irreparabili” della cuffia, per dimensione della lesione, retrazione o qualità del tessuto tendineo, non è possibile una reinserzione anatomica. Questa condizione nella maggior parte dei casi è legata ad un tardivo inquadramento o riconoscimento della patologia. In questi casi, oggi, è possibile praticare un intervento di transfer tendineo che restituisce al paziente una buona funzionalità. Nei casi più avanzati, quando si associa una componente artrosica, la riparazione artroscopica e il transfer tendineo non sono più indicati, e l’unica opzione chirurgica rimane l’impianto di una protesi inversa. Alla dimissione, il paziente lascerà la struttura con un tutore che dovrà indossare per un mese circa. L’intervento di riparazione artroscopica della cuffia dei rotatori necessita di adeguato trattamento fisioterapico e i primi mesi sono dedicati al recupero articolare con mobilizzazione solo passiva; al quarto mese sarà consentita la ginnastica attiva, mentre il recupero totale si ha non prima di 4-5 mesi. È opportuno seguire attentamente le indicazioni riabilitative per consentire una buona cicatrizzazione dei tessuti riparati. L’inosservanza del protocollo riabilitativo potrebbe allungare i tempi di recupero e inficiare il risultato finale». Info: www.francescoleonardiortopedia.it