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Giovedì, 25 Aprile 2024

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Avvocati e pensione: la soluzione c’è

Gli avvocati tendono a valutare il tema della previdenza più che altro dal punto di vista normativo. In realtà, le decisioni previdenziali sono principalmente scelte finanziarie dove allocazione del reddito e strategie di investimento possono fare una grande differenza. Lo spiega Marina Piovera, da trent’anni consulente finanziaria per Avvocati, nel suo libro Previdenza forense e scelte finanziarie – Come la pianificazione finanziaria può lavorare al servizio della pensione dell’avvocato per un futuro migliore, pubblicato da Cedam.

 

Qual è l’errore più comune che un avvocato fa in tema previdenziale?
Gli avvocati, in genere, non hanno una buona percezione di Cassa Forense, nonostante essa adotti un metodo di calcolo (reddituale) piuttosto generoso verso gli iscritti. Il vero problema è che il suo sistema non è sostenibile nel lungo periodo: i contributi pagati ogni anno dagli avvocati vengono utilizzati per pagare le pensioni nello stesso anno. Ma gli iscritti sono in diminuzione e i pensionati in crescita e tutto questo creerà problemi nel prossimo futuro.
Preoccuparsi della propria previdenza non è più un’opzione. È un obbligo verso se stessi.

 

Cosa vuol dire preoccuparsi della propria previdenza?
Significa pensare oggi a che cosa risparmiare delle entrate attuali per avere un futuro maggiormente sereno. È una questione di scelte verticali – quanto risparmiare oggi per avere una pensione migliore domani – e orizzontali – quali strumenti e strategie scegliere, a seconda delle proprie esigenze.

 

A che età ci si fa domande sulla previdenza?
I più anziani lo fanno poco prima di andare in pensione, perché cercano una via veloce per chiudere la loro carriera professionale.
I giovani, purtroppo, lo fanno pensando automaticamente ai fondi pensionistici ma non hanno una vera strategia coerente che tenga conto degli obiettivi futuri. Così è come andare a fare la spesa senza sapere che cosa si potrebbe davvero comprare con la cifra di cui si dispone.

 

Perché hai scritto questo libro?
Per rendere gli avvocati consapevoli che hanno di fronte una grossa opportunità: quella di affrontare la previdenza con metodo, sfruttando al massimo tutte le opportunità disponibili e garantendosi così serenità, benessere ma anche (ci dicono gli studi) felicità nella fase pensionistica.
Decodificare per tempo le informazioni giuste è ottenere un vantaggio sull’intera tabella di marcia.
Anche perché il tema previdenziale sta diventando sempre più una responsabilità privata e non pubblica: spetta al singolo pianificare, informarsi e prendere decisioni che possano condurlo a specifici obiettivi.

 

Un tuo consiglio personale?
Dico spesso ai clienti più giovani: “Pensateci per tempo: con poco sforzo potrete ottenere tantissimo”.
Sembra banale, ma non lo è: il tasso negativo di crescita dell’Albo riguarda tutti. Preoccuparsi del proprio futuro finanziario è un dovere sia per chi percepisce redditi bassi, sia per chi ha un certo tenore economico.

 

E se un avvocato volesse saperne di più?
Può acquistare il libro presso tutte le librerie e i distributori online. Oppure sul mio sito, www.previdenzavvocati.it, può portarsi a casa una copia gratuita pagando solo le spese di spedizione (fino ad esaurimento di 100 volumi disponibili).

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