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Lunedì, 21 Ottobre 2024

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Studio Legale Sanalitro Taddei Associati Payback dispositivi medici: i ricorsi delle imprese

Sono in atto da tempo misure per contenere la spesa pubblica anche per i dispositivi medici. In particolare, nel 2015 è stato introdotto il c.d. payback che pone a carico delle imprese fornitrici una quota consistente dell’eventuale superamento del tetto di spesa regionale. Il payback non è mai stato attuato fino al decreto 6 luglio 2022 che ha certificato lo scostamento per gli anni 2015-2018 e ha individuato la quota a carico delle aziende pari a oltre 2,1 miliardi di euro. Dopo il c.d. decreto Aiuti bis e le successive Linee guida, le Regioni hanno predisposto l’elenco delle aziende tenute al ripiano. «Si tratta – spiega l’Avv. Sanalitro che con lo studio assiste alcune imprese che hanno deciso di ricorrere al Tar – di una misura che, pur perseguendo l’obiettivo di contenere la spesa pubblica, presenta forti criticità sia di forma che di sostanza perché impatta in misura retroattiva e consistente sui bilanci delle imprese che, in buona fede, hanno fornito negli anni dispositivi medici in base a contratti regolarmente approvati dopo apposite gare. È quindi necessaria una sua revisione che tenga conto non solo delle esigenze di risparmio ma anche del legittimo affidamento delle imprese e della loro necessità di non operare in perdita per evitare la crisi del settore e dell’intero sistema della sanità pubblica».
Info: www.st-lex.com

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