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Consulenza aziendale, il “braccio tecnico-operativo” dell’imprenditore
Guidare un’impresa richiede competenze multidisciplinari, grandi capacità organizzative e il coraggio di saper correre rischi; è tanto più complesso quanto più grande è l’azienda e quante più persone ed attività vanno gestite. È probabilmente difficile, per chi non ha mai avviato un’azienda, comprendere a pieno il “sentimento” che lega un imprenditore con la propria “creatura”, ma di sicuro è facile immaginare quanto possa essere difficile delegare la gestione di alcuni aspetti dell’azienda a persone terze.
A volte però – man mano che le scadenze si accumulano e le incombenze si accavallano – è ciò che si rende necessario per permettere a un’impresa di tornare a correre a pieno regime: affidarsi a un consulente esterno che, avvalendosi delle giuste competenze, possa analizzare i punti di forza e di debolezza di un’azienda e trovare la giusta soluzione.
Consulenza aziendale, tante sfaccettature per un unico obiettivo: far crescere il business
Il primo aspetto che è importante aver chiaro è che il consulente aziendale non è una figura che va a sostituirsi all’imprenditore né intende minarne l’autorità; può essere, invece, un valido sostegno, un “braccio tecnico-operativo” con competenze mirate – ad esempio in materia amministrativa, fiscale o finanziaria – che collabora con l’imprenditore al fine di raggiungere i suoi obiettivi.
Gli ambiti nei quali solitamente è più richiesto l’intervento di un consulente sono il fiscale, il legale, il lavoro, il marketing, il management ed ancora la formazione professionale, la gestione delle risorse umane, il coaching.
La rilevanza dell’apporto di un consulente aziendale è ancor più evidente nell’attuale contesto imprenditoriale, che vede i mercati trasformarsi con rapidità sempre maggiore e dare sempre più valore al fattore tempo. Oggi vince chi è in grado di fornire soluzioni efficaci nel minor tempo possibile, ecco perché si dà così tanta importanza alla razionalizzazione delle risorse e alla gestione efficace, strategica dei processi produttivi e organizzativi.
Il segreto del successo di una consulenza è nel rapporto di fiducia che è bene si instauri fra imprenditore e consulente, affinché si traduca in un efficace condivisione della conoscenza. È anche importante che il consulente non venga visto come “l’ultima spiaggia”, da contattare solo durante le fasi critiche; è più produttivo, invece, costruire un percorso continuativo che, da un lato, permetta all’imprenditore di acquisire know-how nuovi e, dall’altro, consenta al consulente di conoscere a fondo l’azienda per rendere più efficace il suo intervento.
Ma quali sono gli step per una consulenza efficace? Difficile generalizzare un campo così ampio: gli step di un processo di consulenza dipendono dal settore specifico, dal tipo di azienda, dagli obiettivi da raggiungere. Semplificando, però, si possono identificare alcune fasi che solitamente si applicano a tutti i contesti.
• Analisi del contesto pre-esistente in azienda prima della consulenza: strumenti, processi, risorse, organizzazione
• Definizione degli interventi da realizzare nel breve, nel medio e nel lungo periodo in accordo con gli obiettivi che l’imprenditore vuole raggiungere
• Ripartizione e organizzazione dei compiti sulla base delle competenze e delle specializzazioni delle risorse dell’aziende, definizione e standardizzazione dei processi operativi
• Attuazione delle nuove procedure e policy
• Controllo di gestione e monitoraggio delle nuove procedure per misurare le prestazioni
• Implementazione di eventuali misure correttive