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Giovedì, 28 Marzo 2024

Il network di riferimento per le aziende italiane

La Cloud Company su misura per le imprese italiane – Continua la crescita di Skybackbone Engenio, specializzata in servizi gestiti per il Multi-Cloud

Il modello di business odierno rende indispensabile per qualunque azienda l’utilizzo del Cloud Computing. Quali sono le caratteristiche dell’offerta Skybackbone Engenio? «Abbiamo impostato la nostra proposta perché fosse semplice da comprendere e non lasciasse alcun dubbio al cliente — spiega il Sales Director Luga Bulgarelli —; i servizi erogati sono molto chiari, così come sono chiari gli eventuali servizi non compresi nel canone».

 

 

Il successo di Skybackbone Engenio, d’altra parte, è legato alla sua particolare capacità nell’utilizzo della parte applicativa: «Sì, le applicazioni sono il reale strumento del business — conferma il CTO Giuseppe Nale — e ognuna ha un proprio DNA, un insieme di caratteristiche con cui è stata progettata». Quali sono gli ostacoli che possono impedire la “business continuity” delle imprese? «I sistemi informativi sono uno strumento indispensabile al business di una azienda — afferma l’Ing. Nale —: quando sono realizzati senza un progetto, quando sono solo figli di un accanimento tecnologico, quando la security non è presa in considerazione, la continuità del business è a rischio. La risposta è nei servizi progettati e gestiti da specialisti e proposti come facilities».

 

 

Nell’approccio al Cloud Computing di Skybackbone Engenio prevale la parte applicativa o la parte infrastrutturale? «L’offerta presente sul mercato — continua l’Ing. Nale — è quasi sempre a silos: le software house sono molto preparate a offrire applicazioni e progetti per avviarli mentre ignorano i servizi gestiti post go-live e le architetture fisiche on-premise o in Cloud che li ospitano; altre aziende propongono unicamente architetture Cloud prescindendo dall’utilizzo che ne verrà fatto. Quando si hanno più fornitori specializzati che si ignorano e operano a compartimenti stagni si finisce per soffrire di sistemi informativi malfunzionanti. Un valore che portiamo al mercato è la capacità di fondere le differenti specializzazioni garantendo le performance e la continuità del servizio».

 

 

Quali sono i settori di riferimento della Skybackbone Engenio? «Ci rivolgiamo principalmente al mercato della media e grande impresa — spiega Luca Bulgarelli — e l’oltre ventennale esperienza nell’outsourcing dei sistemi pone le nostre competenze tra le più sofisticate e preziose nel panorama informatico nazionale. Il nuovo ruolo di Consulenti Cloud, specializzati in diversi ambienti quali AWS Azure Oracle OVH, è uno dei nostri servizi distintivi. Possiamo prendere per mano l’azienda e condurla nel viaggio che porta i sistemi fuori dal perimetro aziendale e, dopo aver spostato le applicazioni sul cloud, le gestiamo in esercizio, lasciando loro la gestione dei loro valori distintivi: dati e processi».

 

 

Qual è il livello di sicurezza e protezione che Skybackbone Engenio offre alle aziende clienti? «Il livello di sicurezza offerto in Cloud è elevatissimo a partire dalla progettazione dei data center, certificati TIER4, che garantiscono una continuità operativa annua del 99,995% e conformi a certificazioni quali PCI-DSS, ISO/IEC 27001, SOC 1 tipo II, SOC 2 tipo II. Possiamo contare su un team di esperti di comprovata esperienza e su una soluzione completa end2end per adeguare le componenti applicative alle minacce informatiche in continuo divenire. Realizziamo un gemello digitale del sistema informativo del cliente e lo sottoponiamo a migliaia di attacchi sfruttando le vulnerabilità note. Mediante algoritmiche di intelligenza artificiale individuiamo tra gli attacchi che hanno successo quelli realmente dannosi ed elenchiamo le remediation da applicare. A questo punto occorre applicare patch e aggiornamenti: si tratta del momento più difficile perché richiede di spegnere le applicazioni, di operare in orari notturni e giorni festivi, di aggiornare contemporaneamente decine o centinaia di dispositivi organizzando eserciti di professionisti. Il compito è così gravoso che in molti casi viene differito nel tempo, lasciando così esposti i sistemi che finiscono per subire disservizi dovuti a vulnerabilità note già da anni. Noi abbiamo automatizzato questa fase del processo riuscendo così a realizzare politiche annuali di aggiornamenti mensili di migliaia di macchine virtuali, spostando molto in alto l’asta del livello reale della sicurezza».

 

 

E come organizzare efficacemente un piano di “disaster recovery”? «Si inizia — illustra l’Ing. Nale — da un assessment, analizzando i processi ed i dati aziendali e definendo i punti ed i tempi di ripartenza realmente necessari all’azienda per ripristinare il business. Si scrive poi un documento contenente il piano di sopravvivenza al disastro, in cui vengono fissate le responsabilità e i compiti di ogni soggetto interno ed esterno all’azienda coinvolto. Le scelte tecnologiche vengono dopo e sono utili solo quando accompagnate da servizi gestiti di alto livello. Completata la realizzazione del servizio, periodicamente, lo si deve testare simulando il disastro e attivando la procedura descritta in dettaglio nel documento di disaster recovery plan. La reale efficacia dipende quindi da un buon progetto, un’attenta realizzazione e da una formazione sul campo di tutti gli attori coinvolti. L’esperienza che abbiamo maturato è un grande valore per i nostri clienti».

 

 

Info: engenio.biz

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